La prima parte del nostro viaggio ad Amsterdam ci ha portato alla scoperta di alcuni dei musei più famosi della città: il Rijksmuseum e quello di Van Gogh. Oltre a questi tante altre sono state le attrazioni visitate, abituali o meno.
Quando ne abbiamo la possibilità, però, ci piace sempre organizzare una gita in giornata. In Giappone ne abbiamo fatte tantissime, a Praga ne abbiamo approfittato per visitare Kutna Hora e anche a Amsterdam non siamo stati da meno!
Day 4: i mulini di Zaanse Schans e l’albergo Lego
Il penultimo giorno del viaggio ad Amsterdam ci concediamo una mezz’oretta di sonno in più prima di prendere il tram che ci avrebbe portato alla stazione centrale.
Per prima cosa facciamo colazione da Starbucks e poi acquistiamo i biglietti del treno che in meno di venti minuti ci avrebbero portato nel paesino di Zaanse Schans.
Arrivati a destinazione camminiamo per un quarto d’oro inebriati da fortissimo odore di cioccolata, qui sorge infatti un’importante fabbrica di cioccolato, prima di giungere a destinazione.
Ad accoglierci un cielo minaccioso ma anche graziose casette in legno colorate di verde che ci riaccendono subito l’umore. Attraversiamo un ponte levatoio e un’autentica meraviglia si spiana davanti ai nostri occhi: una distesa di bellissimi mulini a vento!
Zaanse Schans è un paese in cui si respira ancora l’aria dell’Olanda settecentesca. Nonostante sembri un museo a cielo aperto qui vivono e lavorano tuttora persone che portano avanti attività tipiche nei mulini o nelle numerose botteghe del villaggio.
Passeggiare per le vie di Zaanse Schans ci trasporta in un mondo di favole. Percorriamo il lungo fiume per ammirare i suoi mulini che servivano per realizzare colori, spezie e olio. Alcuni di essi sono visitabili internamente e noi non ci perdiamo questa occasione, gratis grazie alla nostra Iamsterdam Card. Non avevamo mai visto funzionare un mulino dall’interno e vi assicuriamo che è davvero spettacolare!
Ma non pensate che Zaanse Schans sia solo mulini. Fra le tipiche casette in legno sorgono tantissime botteghe che consentono visite gratuite e che mostrano come vengono realizzate alcune delle eccellenze del paese.
Ci rechiamo all’azienda casearia Catharina Hoeve che oltre all’acquisto dei suoi latticini offre anche assaggi di tutti i tipi di formaggioGouda. Incredibile quello al cocco, da provare assolutamente!
Visitiamo anche la fabbrica di zoccoli. Anche qui, oltre ad acquistare il tipico prodotto artigianale, sono esposti tantissimi reperti da poterlo considerare un vero e proprio museo. Inoltre sono frequenti le dimostrazioni di realizzazione degli zoccoli.
Prima di rientrare ad Amsterdam in treno ci concediamo anche una sosta intermedia a Zaandam. Questa cittadina è davvero affascinante. Piena di locali e ristoranti dove mangiare o fare acquisti. Il nostro obiettivo era però un altro. Quello di vedere l’Inntel Hotel.
Vi starete chiedendo perché ci siamo fermati solamente per vedere un hotel. Domanda corretta se non fosse che si tratta di uno degli alberghi più spettacolari al mondo!
E’ composto infatti da 70 case in legno coloratissime e letteralmente impilate una sopra l’altra a formare una struttura estremamente eclettica sopra il fiume. Impossibile non restarne affascinati. Per ammirarlo basta uscire dalla stazione di Zaandam e subito si paleserà davanti ai vostri occhi.
Dopo le classiche foto di rito torniamo ad Amsterdam dove, avendo ancora del tempo a disposizione, ne approfittiamo per sfruttare appieno la nostra Iamsterdam Card e visitare la Houseboat museum. Un museo realizzato all’interno di una barca che mostra come si svolge la vita di chi ha vissuto e vive tutt’ora all’interno di queste case galleggianti.
Non volevamo terminare il nostro viaggio ad Amsterdam senza assaggiare il cibo locale ed abbiamo trovato la soluzione in una bellissima trattoria dal nome Hap Hmm.
Questo ristorante si trova a 700 metri dal museo di Van Gogh ed è veramente amato dagli abitanti del luogo. Pensate che gli unici turisti presenti eravamo noi.
Il posto è piuttosto piccolo e non prende ordinazioni. E’ consigliato quindi arrivare presto, apre alle 17:00, altrimenti sarete costretti ad aspettare il vostro turno in fila. Noi abbiamo la fortuna di trovare subito un tavolo libero.
Il bello di questo posto è la varietà di piatti proposti che arrivano tutti dalla cucina olandese ma che, a differenza degli altri posti, hanno un costo davvero contenuto. Per due zuppe ai funghi, due stufati, contorni, un dolce e bevande abbiamo speso meno di 18 euro a testa. Impensabile negli altri ristoranti che avevamo visionato durante il nostro viaggio. Ed era tutto buonissimo, pertanto se state organizzando un viaggio ad Amsterdam non potete non segnarvi questo indirizzo. Non rimarrete delusi!
Il nostro penultimo giorno si conclude così. Fortunatamente il giorno seguente il nostro aereo sarebbe partito solo alle 20:50 quindi avremmo avuto ancora il tempo per esplorare la città ed in itinerario avevamo un quartiere veramente insolito!
Day 5: viaggio ad Amsterdam da Anna Frank al quartiere dei murales
Come ogni ultimo giorno che si rispetti ci alziamo con una lacrimuccia. Facciamo colazione in albergo e ci rechiamo con il tram alla stazione centrale. Qui lasciamo i nostri trolley al deposito bagagli e ci dirigiamo verso la casa di Anna Frank.
Proprio nel cuore di Amsterdam sorge infatti la casa, o meglio il rifugio, dove Anne insieme alla sua famiglia ed altri ebrei si nascosero durante la seconda guerra mondiale prima di essere scoperti e deportati nei campi di concentramento.
I biglietti sono prenotatili esclusivamente online sul sito ufficiale e vengono resi disponibili di settimana in settimana. La visita è stata ancora più tremenda di quello che ci aspettavamo.
Per prepararci i giorni prima di partire sia io che Ambra ci eravamo riletti il famoso diario e vedere le zone dove per anni queste famiglie furono costrette a rifugiarsi regala davvero un nodo al cuore. All’interno è assolutamente vietato scattare foto anche se, ve lo giuriamo, scattare foto era il nostro ultimo pensiero.
E’ difficile trovare le parole per descrivere un luogo come il nascondiglio dei Frank. Costretti in poche stanze a condividere ogni momento di intimità con sconosciuti facendo attenzione a non fare alcun rumore. Senza poter vedere la luce del sole per anni. Chissà quante altre famiglie, come loro, hanno dovuto trascorrere inferni simili senza però lasciarci testimonianze. Una visita forte ma necessaria per prendere coscienza che la libertà è il bene più prezioso che abbiamo e che dobbiamo lottare ogni giorno per mantenerlo.
Terminata la visita, con molta tristezza, proseguiamo il nostro viaggio ad Amsterdam tornando alla stazione centrale. Camminiamo fino alla zona del porto dove prendiamo il traghetto gratuito che ci avrebbe portato nel quartiere NDSM. Il tragitto dura circa un quarto d’ora e regala alcune viste imperdibili sia sulla città che su alcuni edifici davvero insoliti. Come, ad esempio, il Botel. Un hotel galleggiante all’interno di una grandissima nave.
Questa zona di Amsterdam un tempo era un cantiere navale che, ormai decenni fa, cadde in rovina. Dimenticato dalle istituzioni nessuno osava avvicinarsi in questa zona divenuta così malfamata. Poi un progetto di riqualificazione molto importante ha concesso l’usufrutto dei capannoni a una comunità artistica che ha risposto positivamente all’opportunità.
Oggi questo quartiere è uno dei più inusuali della città. Completamente ricoperto di graffiti e murales lo scenario è davvero post-apocalittico. Tram abbandonati, vecchi container, macchinari in disuso. Tutto è tornato a nuova vita grazie alle mani di artisti provenienti da tutta la città.
Il fulcro della vita underground è qui ed i giovani adorano questo posto. Nelle vecchie fabbriche sono sorti locali più disparati: da silent disco a pub dove bere e divertirsi. Questo quartiere è la dimostrazione che anche ambienti abbandonati posso tornare in vita se lo si vuole, nulla è perduto!
Trascorriamo davvero tanto tempo in questo quartiere che quasi non ci accorgiamo che è l’ora di rientrare. Prendiamo nuovamente il traghetto gratuito che ci riporta alla stazione e da qui il treno per l’aeroporto di Schipol.
Prima però ci concediamo l’ultima porzione di patatine fritte da Manneken Pis. Da domani dieta, lo promettiamo!
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