Era il 2009 quando quel maledetto 6 aprile il centro Italia registrò uno dei più violenti terremoti della sua storia. L’orologio segnava le 3:32, i danni incalcolabili e i morti più di 300. Nel bene o nel male il simbolo di questa disgrazia fu la città de L’Aquila, un po’ come lo sono state Norcia e Amatrice nel terremoto di 7 anni dopo. Le immagini sconvolsero non solo l’Italia ma il mondo intero. Non potevamo terminare il nostro itinerario in Abruzzo senza rendere omaggio a questa città ed abbiamo così deciso di trascorrere un giorno a L’Aquila a 10 anni dal terribile evento.
Il nostro itinerario di un giorno a L’Aquila
Troviamo parcheggio a due passi dalla Basilica di San Bernardino e non potevamo trovare tappa migliore per iniziare il nostro tour di un giorno a L’Aquila.
Questa imponente chiesa dalla facciata in stile romanico si trova sulla sommità di una scalinata che le dona un’aspetto ancora più importante. Sebbene non venga spesso citata questo luogo di culto è una vera e propria meraviglia.
Gli interni, quasi completamente restaurati, mostrano uno splendido soffitto dorato in stile barocco e le spoglie di San Bernardino da Siena da cui prende il nome. Merita una menzione anche lo splendido organo, una delle poche cose non rovinate dal terremoto.
Ci spostiamo su Corso Vittorio Emanuele, la via che percorre da nord a sud tutta la città, e ci dirigiamo verso piazza Battaglione degli Alpini. Proprio al centro sorge la celeberrima Fontana Luminosa e, dietro di lei, di estende imponente il Forte Spagnolo.
Il Forte Spagnolo ed il mammut
Questa costruzione a forma di quadrilatero con dei bastioni ad ogni angolo è stata costruita nel XVI secolo durante la dominazione spagnola in Italia meridionale. Oltre all’aspetto davvero evocativo, ci ha ricordato la fortezza di Santa Barbara nella nostra Pistoia, al suo interno si trova il Museo Nazionale d’Abruzzo che espone fra le altre cose anche lo scheletro di un mammut scoperto nei pressi della città.
Questa costruzione a forma di quadrilatero con dei bastioni ad ogni angolo è stata costruita nel XVI secolo durante la dominazione spagnola in Italia meridionale. Oltre all’aspetto davvero evocativo, ci ha ricordato la fortezza di Santa Barbara nella nostra Pistoia, al suo interno si trova il Museo Nazionale d’Abruzzo che espone fra le altre cose anche lo scheletro di un mammut scoperto nei pressi della città.
Al momento della nostra visita il museo era stato temporaneamente spostato nell’ex mattatoio del paese e abbiamo dovuto rimandare la nostra visita.
Ci rimettiamo in cammino verso il centro storico e vaghiamo per un po’ senza meta fra le vie della città. Da un lato le cicatrici del terribile terremoto sono ancora visibili fra impalcature e case diroccate mentre dall’altro sono stati effettuati ingenti opere di ristrutturazione e palazzi storici e chiese brillano ai nostri occhi di una nuova vita.
Lungo Corso Vittorio Emanuele si trovano anche tantissimi localini dove mangiare per tutte le tasche. Volendo stare leggeri abbiamo optato per un paio di pezzi di pizza al taglio, buonissimi fra le altre cose, alla pizzeria Lola. Non ci siamo fatti mancare però anche un bel gelato alla gelateria Duomo nella omonima piazza. Proprio l’anno scorso, nel 2019, questa gelateria si è aggiudicata il premio “3 coni” da Gambero Rosso entrando di diritto nella lista delle migliori gelaterie d’Italia. Noi vi assicuriamo, e sapete che siamo degli esperti, che il gelato è fenomenale!
Piazza Duomo e le sue chiese
Il nostro itinerario di un giorno a L’Aquila continua proprio in piazza Duomo, uno dei simboli della rinascita di questa città. Il primo edificio che abbiamo visitato è stata la chiesa di Santa Maria del Suffragio.
Detta anche Chiesa delle Anime Santo questo edificio è stato eretto nel 1713 in memoria delle vittime del terremoto del 1703. A colpirci è stata la facciata così diversa dalle altre chiese della città. Mentre per le altre lo stile romanico è predominante questa aveva una forma arcuata che ci ha ricordato una conchiglia. Gli interni, abbastanza sobri, ospitano un monumentale organo a canne racchiuso in una cassa riccamente decorata.
Adiacente a questa chiesa svetta invece la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, il Duomo della città. La sua costruzione avvenne nel XIII secolo ma in seguito ai terremoti che hanno devastato questa città nel 1703 e nel 2009, è stata protagonista di ingenti opere di ristrutturazione. Gli ultimi ne hanno permesso la riapertura solo pochi mesi fa.
L’Aquila ci ha stupito perché nonostante tutto quello che ha passato è una città estremamente viva piena di giovani e turisti. Sebbene ancora molte zone siano in fase di ristrutturazione non si può vagare per questa città senza avvertire un fuoco di speranza nel petto.
Il simbolo della città: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Il nostro tour non è però certo finito qui. Da piazza Duomo prendiamo il percorso sotterraneo che ci conduce direttamente alle porte di quello che è il simbolo assoluto della rinascita: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
A discapito del Duomo e delle altre chiese questa è sicuramente quella che riteniamo tappa fondamentale in qualunque itinerario di visita della città.
Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, lo stesso dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio e dell’Eremo di Santo Spirito a Majella, qui venne incoronato Papa prendendo il nome di Celestino V.
E’ sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la bolla del perdono del 1294 ed oggi conosciuto con il nome di Perdonanza Celestiniana. Fa parte anche della prestigiosa lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità UNESCO. Di grandissima importanza in questo senso è la Porta Santa situata sul lato sinistro della navata.
La sua facciata è presente praticamente in ogni cartolina della città che vedrete. Tipico esempio di arte abruzzese, siamo rimasti letteralmente incantati dalla sua bellezza. Le foto non rendono assolutamente giustizia a questo gioiello che varrebbe da solo il viaggio!
Gli interni, come un po’ tutte le chiese de L’Aquila, sono piuttosto sobri. Se volgete lo sguardo all’abside di destra potrete vedere il mausoleo con le spoglie di Papa Celestino V. Nel 1988 la salma fu trafugata e ritrovata due giorni dopo ad Amatrice. Dopo questo evento il sepolcro venne dotato di un vetro antiproiettile e di un sistema di allarme.
La fontana delle 99 cannelle
L’ultima tappa del nostro itinerario di un giorno a L’Aquila è la Fontana delle 99 cannelle. Sebbene piuttosto distante dalla Basilica di Collemaggio decidiamo comunque di raggiungerla a piedi. Nonostante questo, ed il caldo di agosto, ci permette di ammirare alcuni angoli davvero particolari della città come ad esempio il Palazzo dell’Emiciclo con le sue colonne ed il suo stile neoclassico.
La Fontana delle 99 cannelle è uno dei monumenti più conosciuti della città. Fu costruita nel XIII secolo ed è formata da 93 mascheroni in pietra e 6 cannelle. Si dice che ogni cannella rappresenti uno dei 99 castelli del circondario che parteciparono alla fondazione della città.
L’acqua scorre incessante e leggenda vuole che la sorgente sia sempre stata segreta per evitare che un castello rivendicasse diritti sulla fontana rispetto ad altri. Si narra addirittura che il progettista Tancredi da Pentima venne giustiziato una volta terminati i lavori per occultare ancora di più il segreto. Le sue spoglie si suppone siano sepolte proprio sotto la pavimentazione della fontana.
Ricapitolando le cose da vedere in un giorno a L’Aquila sono:
- Basilica di San Bernardino;
- Fontana Luminosa;
- Forte Spagnolo;
- Chiesa di Santa Maria del Suffragio;
- Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio;
- Basilica di Santa Maria di Collemaggio;
- Fontana delle 99 cannelle.
Il bello è che per visitare tutte queste attrazioni come abbiamo fatto noi non si spende nemmeno un euro!
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