Una regione meravigliosa l’Abruzzo. Proprio quando pensi non ci sia più niente che possa sorprenderti sbuca qualcosa che ti lascia a bocca aperta. A noi è successo con il santuario della Madonna d’Appari.
Era il nostro ultimo giorno ed avevamo appena finito il nostro tour di un giorno a L’Aquila. Stavamo tornando verso il nostro alloggio a Calascio quando dal ciglio della strada abbiamo notato un affascinante campanile che sembrava sbucare direttamente dalle rocce della montagna.
Incastonato nella montagna il Santuario della Madonna d’Appari è una piccola perla nascosta d’Abruzzo
Non abbiamo resistito e, dopo aver parcheggiato l’auto in un’area di sosta, siamo scesi e ci siamo trovati davanti una meraviglia unica.
Siamo a Paganica, un piccolo comune a 12 km da L’Aquila. Il santuario della Madonna d’Appari si trova lungo la strada che collega il capoluogo abruzzese alle cime del Gran Sasso.
Era il XIII secolo quando la contadina Maddalena Chiaravalle, mentre pascolava il suo gregge, ebbe una visione divina: la Madonna addolorata con il grembo il Cristo Morto. La notizia creò molto scalpore fra gli abitanti della zona che prima eressero un piccolo tempesto votivo e nel 1519 iniziarono i lavori per quello che divenne poi il santuario odierno.
Nel corso degli anni furono molti i restauri e gli ampliamenti nonché le opere di ristrutturazione. L’ultima proprio recentemente dopo il terremoto del 2009.
Se la facciata così incastonata nella roccia è suggestiva la vera meraviglia si manifesta non appena si varca la porta di ingresso. Nel sala ad archi irregolari un tripudio di affreschi rappresentanti episodi dell’antico e nuovo testamento regalo un’atmosfera quasi surreale.
Gli artisti sono ignoti ma spesso queste decorazioni vengono paragonate, con le dovute proporzioni, ai dipinti della Cappella Sistina.
Il santuario è ancora oggi meta di pellegrinaggi dovuti a fatti eccezionali che accadono in questa zona. Come ad esempio il ritrovamento di due ordigni inesplosi risalenti alla seconda guerra mondiale.
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