Norcia: il simbolo della rinascita

Abbiamo trovato una città piena di ferite ma ancora viva. Norcia vive nella gentilezza dei suoi abitanti e nella bontà dei suoi prodotti e noi abbiamo il dovere di aiutarla.

La prima volta che sono stato a Norcia era il 2015. Era marzo, faceva freddo ma la città mi aveva accolto benissimo. Piccola, curata ed estremamente affascinante. Ai tempi ebbi davvero poco tempo a disposizione per visitarla, quel poco tempo lo passai ad assaggiare i salumi locali, ma mi bastò per farmi un’idea positiva della città.

Mai avrei pensato che nel giro di pochi mesi questa città e tutto il centro Italia sarebbero stati colpiti così duramente dalla forza distruttrice di madre natura. Tutti abbiamo ancora in mente le terribili scene che al telegiornale ci mostravano paesi distrutti ed abitanti disperati. Se, allora, ero sconvolto non riesco a trovare le parole per descrivere il mio stato d’animo mentre, in autobus, raggiungevo pochi giorni fa di nuovo Norcia.

Norcia

Chilometri e chilometri di abitazioni distrutte, case crollate, edifici scoperchiati. A due passi le casette in legno dove da ormai 2 anni gli sfollati sono costretti a vivere. Lo ammetto, ho trattenuto a stento le lacrime. Ho ripensato a tutte le volte che mi sono arrabbiato per cose futili e mi sono sentito un emerito idiota.

Arrivati a Norcia: la forza della resilienza

Norcia è stata la prima tappa di un viaggio che ci avrebbe portato ad ammirare anche la celebre fioritura di Castelluccio. La città ci ha accolto con un sole splendente come il sorriso dei suoi abitanti. Esatto. Nonostante tutto quello che ha passato, nonostante le ferite ancora aperte Norcia sta provando con le sue forze a rialzarsi. E la sua forza risiede in coloro che da sempre ne sono il cuore pulsante.

norcia
san benedetto norcia

In questo articolo non vi racconteremo cosa visitare a Norcia. In questo articolo cercheremo solo di invogliarvi a visitarla al più presto. Tralasciando la politica l’unico modo che questa parte d’Italia ha per risorgere è grazie al turismo e noi abbiamo il dovere di aiutare i cittadini a farlo.

La città ha ancora alcune zone rosse, nelle quali non si può accedere, ma per la maggior parte è visitabile. Purtroppo molti locali e norcinerie sono state costrette a chiudere ed a spostarsi negli alloggi temporanei fuori città. I pochi rimasti aperti, lungo la via principale, regalano un profumo di salumi e formaggi che aleggia per tutta la strada. Non è stato facile scegliere in quale fermarsi ma alla fine abbiamo optato per la Norcineria Mariotti dove prima ci siamo fatti fare due panini con salumi, pecorino ed un bicchiere di vino e poi siamo tornati per acquistare diversi prodotti locali da riportare a casa.

E’ il nostro piccolo aiuto per queste meravigliose persone.

Vorrei davvero farvi vedere il sorriso con cui siamo stati accolti. Era sincero. Non erano felici di avere clienti, erano felici di avere persone che erano venute da lontano per assaggiare i loro prodotti e hanno fatto di tutto per condividere questa felicità con voi. Quasi mi commuovo di nuovo a pensare a come siamo stati trattati da persone che hanno vissuto tragedie come questa.

Per quanto riguarda gli edifici i danni più gravi del sisma sono stati riportati dalle chiese del paese. In pieno centro città, sotto gli occhi della statua di San Benedetto incredibilmente rimasta intatta, sorge quello che resta dell’omonima basilica: la facciata, sorretta da impalcature. Uno spettacolo straziante.

norcia basilica di san benedetto
Basilica di San Benedetto
basilica di san benedetto norcia

Poco distante invece la Concattedrale di Santa Maria Argentea è stata più fortunata. Il suo campanile e le mura sono rimaste in piedi mentre a crollare è stato “solo” il pavimento.

norcia impalcature Concattedrale di Santa Maria Argentea
Concattedrale di Santa Maria Argentea

Nonostante quel giorno Norcia fosse invasa da turisti il silenzio che regnava era soprannaturale. Concludiamo questo articolo con un appello: venite a visitare Norcia e le zone del centro Italia. Acquistiamo i loro prodotti e non permettiamo che queste città vengano abbandonate. Fatelo per i loro abitanti, per il patrimonio culturale che perderemmo e fatelo anche per voi. Sarà un’esperienza che vi porterete dietro per sempre.

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