Jamaa el-Fna: la piazza più incredibile di Marrakech

Sei in Marocco già da più di una settimana. Hai camminato per le strade di Fés fra urina di asino e sporcizia. Sei restato ammaliato dalla magia blu di Chefchoaouen e hai dormito sotto le stelle nel deserto del Sahara. “Cosa potrà succedere a Marrakech” ti chiedi “che è la città più turistica del Marocco?“. Poi in lontanza inizi ad udire il suono di flauti e un rumore simile a conchiglie che sbattono fra di loro e, quasi senza accortene, gli angusti vicoli della Medina si aprono in una piazza enorme dove il caos regna sovrano: si tratta di Jamaa el-Fna ed è una delle piazze più belle del mondo.

Jamaa el-Fna

Il trambusto inizia la mattina quando l’halqa, come viene chiamata da queste parti l’usanza di fare chiasso e festa, ha inizio. Tradizione che si ripete ogni giorno da oltre 1000 anni. Secondo alcuni ritrovamenti sembra infatti che Jamaa el-Fna svolgesse un ruolo di mercato centrale addirittura dal 1050. Inizialmente questa era la piazza dove venivano effettuate le esecuzioni pubbliche e sembra proprio che il suo nome derivi da “Assemblea dei morti” per questo motivo.

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Immobili, davanti a questo arcobaleno di suoni e odori, non sapevamo se scappare a gambe levate oppure se iniziare a ballare in questo caos delirante. Ad occhi chiusi siamo avanzati e Jamaa el-Fna ci ha inghiottiti nel suo vortice turbolento. Se prima di partire ci avessero chiesto come ci immaginavamo il Marocco la risposta sarebbe stata qualcosa di molto simile a quello che abbiamo visto in questa piazza. Ammaestratori di serpenti danno il meglio di loro stessi facendo ballare cobra reali al ritmo di flauti oppure musicisti berberi con i loro strumenti intrattengono i passanti in cambio di pochi dirham. Anche pratiche più oscure con scimmie con rinchiuse in gabbia e ammaestrate per scattare foto con i turisti. Ne siamo stati alla larga, piuttosto rattristiti per la sorte di questi simpatici animaletti.

ammaestratori di serpenti

Ad ogni angolo bancarelle, più o meno improvvisate, vendono ogni sorta di merce. Qualunque cosa vi venga in mente qui potrete trovarla. Anche se non la vedete in mostra basta chiedere ed i venditori si adopreranno in ogni modo per accontentarvi. Essendo la piazza centrale i prezzi potrebbero essere gonfiati quindi ricordatevi sempre di contrattare fino all’ultimo centesimo.

Jamaa el-Fna

Quando proprio si pensa che la follia abbia raggiunto l’apice è allora che ci si rende conto che è solo la calma prima della tempesta. Non appena il sole inizia a tramontare gli artisti di strada cedono il posto a decine di chioschi gastronomici dove cuochi cucinano a vista ogni sorta di leccornia berbera. Il frastuono mattiniero si trasforma quindi in rumore di pentole, sfrigolio di carni ed il gran vociare dei ristoratori che cercano di convincere i passanti a sedersi ai loro tavoli.

Per osservare la trasformazione di Jamaa el-Fna noi siamo saliti sulla terrazza del Café Glacier dove abbiamo visto la piazza mutare la sua pelle come un serpente. E’ difficile trovare le parole per descrivere questo cambiamento. La luce del sole che se ne va lentamente lasciando solo i vapori delle griglie come una nebbia che aleggia sulla piazza con una miriade di lanternine ad illuminarla. Magico. Questa magia è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO perché ogni sera riporta in vita le antiche leggende e la storia del Marocco.

Jamaa el-Fna

Cenare in piazza Jamaa el-Fna: guida alla sopravvivenza

Tutto questo parlare non vi ha fatto venire fame? Allora è giunto il momento di buttarsi nella mischia e mangiare qualcosa di tipico. La scelta non è semplice, ogni bancarella ha piatti veramente gustosi. Il consiglio è quello di girare un po’ e sceglierne una senza fare troppi complimenti.

Jamaa el-Fna

Occorre però fare qualche precisazione che potrebbe esservi d’aiuto. Precisazioni che abbiamo testato, ahi noi, sulla nostra stessa pelle.

Il primo avvertimento è di carattere economico. Una volta che seduti vi verrà proposto un menù dal quale potrete scegliere le pietanze che preferite. Attenzione però che insieme a ciò che avrete ordinato vi verranno portati pane e contorni che, occhio, non sono compresi nel prezzo!
Quindi o rifiutate gentilmente o preparatevi a pagare un supplemento per tutto.

Gli altri avvertimenti sono puramente pratici. Lavatevi le mani prima di mangiare, bevete acqua solo da bottiglie chiuse e, ci raccomandiamo, evitate di usare le posate per mangiare che potrebbero essere state lavate sommariamente e crearvi qualche disturbo di stomaco.

Per il resto niente altro da dire se non di vivere piazza Jamaa el-Fna in tutta la sua unicità.
E come dice il grande Daniele Silvestri:

 “La mia casa è a Marrakech

In quella piazza sgangherata

Così bella da sembrare una pittura

Così forte da restarti appiccicata

Pure essendo totalmente priva di una architettura

E questa cosa mai nessuno l’ha spiegata

Che quella piazza lì non è fatta di niente

Solo di polvere e di musica, e di gente colorata”

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