Siamo nell’entroterra livornese, lontani dal mare e lontani da un sacco di cose. Noi, da Pistoia, ci abbiamo messo quasi due ore per raggiungerlo ma ogni minuto del nostro tempo è stato ampiamente ripagato. Il borgo di Bolgheri giace sonnacchioso come un antico tesoro che aspetta solo di essere scovato.
Per raggiungerlo occorre percorrere una delle strade più affascinanti di Toscana e, azzardiamo, d’Italia. Si chiama viale dei Cipressi ed è una strada lunga 5 chilometri costellata da imponenti cipressi, oltre 2500. Una cartolina da fare invidia alla più blasonata Val d’Orcia. Anche il poeta Giosuè Carducci ne rimase affascinato durante la sua giovinezza trascorsa proprio a Bolgheri. Così tanto da citarlo in “Davanti San Guido“, una delle sue poesie più celebri:
“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar
Quasi in corsa giganti giovinett
Mi balzarono incontro e mi guardar“.
Il borgo di Bolgheri: emblema del viaggiare lento
In un periodo storico che ci sta insegnando la bellezza del viaggiare lento il borgo di Bolgheri è l’emblema perfetto di questo nuovo modo di scoprire il nostro territorio. Una zona di Toscana da gustare e degustare.
Il particolare clima mite, asciutto e moderatamente ventilato hanno creato “l’habitat” perfetto per vitigni di origine bordolese. Da questi particolari innesti sono nati alcuni fra i più pregiati, e costosi, vini del mondo.
Sassicaia vi dice niente?
Giunti al borgo di Bolgheri ci sono vari parcheggi, a pagamento sulla destra, e poi si entra in paese direttamente da quella che era la porta di accesso del Castello dei Conti della Gherardesca. Sopra l’entrata autorevole svetta lo stemma della omonima casata che fu proprietaria del castello fino al 1200.
Oggi il castello non è visitabile internamente in quanto dimora privata ma è comunque un bel vedere anche dall’esterno. Il paesino, grande quanto una piazza di città, è la rappresentazione perfetta di come dovrebbe essere un borghetto medioevale.
Osterie, locali, negozi d’artigianato ma anche stradine acciottollate e costruzioni con mattoni a vista. Bolgheri meriterebbe di essere visitata anche solo per camminare fra le sue vie e sentirsi, per una volta, catapultati indietro di secoli.
Se siete amanti della poesia o, semplicemente, curiosi potrete anche visitare i luoghi dove il poeta Carducci visse durante il suo soggiorno a Bolgheri come la sua abitazione, la statua in memoria di nonna Lucia (entrambe in piazza Alberto) oppure l’abitazione della sua prima cotta giovanile in piazza Teresa.
Dove mangiare a Bolgheri
A cose normali, maledetto Coronavirus, avremmo prenotato una degustazione con visita ad una delle tante cantine della zona. Ci siamo accontentati però di degustare vini e cibi tipici in uno dei ristoranti più celebri del paese
Abbiamo optato per Enoteca Tognoni. Un vero e proprio gioiellino in pieno centro dove abbiamo potuto assaggiare specialità tipicamente toscane fatte ancora alla vecchia maniera. La lista dei vini, nemmeno a dirlo, davvero notevole. Consigliato!
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