Kalimera a tutti!
Finalmente siam riusciti a toglierci lo sfizio di visitare la capitale greca.
Forse non abbiamo scelto il periodo migliore per visitarla dato che il 25 andavano in scena le elezioni e Atene, come tutti sapete, è stata recentemente vittima di scontri e tafferugli.
Fortunatamente tutto è filato liscio!
Giorno 1 – 24/01/2015
La partenza è da Bergamo – Orio al Serio alle 11.05.
L’aereo, Ryanair, parte puntuale e arriva due ore dopo all’Aeroporto di Atene, 3 se consideriamo il fuso orario.
Con un pò di preoccupazione prendiamo la metro per raggiungere il nostro albergo, occorre acquistare un biglietto “speciale” alla non proprio modica cifra di 8 euro a cranio, 20 se lo acquisti per 3 persone. Le indicazioni sono quasi tutte in greco.
In metro le nostre preoccupazioni vengono tutte rispettate, da coloro che parlano e inveiscono da soli ad alta voce a bambini con la fisarmonica che cercano di spillarti qualche spicciolo e magari il portafoglio fino ad una signora che annusava sognante un mazzo di fiori di pesco, ma noi stiamo nel nostro e nessuno ci disturba.
Dopo una ventina di fermate ed un cambio treno arriviamo ad Omonia, la nostra fermata dove andiamo alla ricerca del nostro albergo che constatiamo trovarsi nel mezzo del quartiere multietnico della città dove suoni, colori e pazzia da tutto il mondo si riversano.
Ore 17.30 – Hotel
Diciamo che le recensioni sul nostro alloggio sono state un po’ ingannevoli.
La bettola d’Elite si trova tra due hotel, rispettivamente a tre e quattro stelle, tanto da ipotizzare che sia stato tirato su dalle camere dismesse di uno dei due alberghi. Nonostante tutto l’accoglienza è stata molto gradevole e il personale gentile e disponibile. La hall è un po’ datata ma non destava troppi sospetti, i primi segnali che rimarcano uno stile del 1927 sono arrivati di fronte all’ascensore: un montacarichi senza porte grande quando un vano doccia.
Le nostre camere sono al quarto piano, per rispettare lo stile degli anni ’30, si ottiene la corrente inserendo una card attaccata alle chiavi in un pannello. Il rubinetto in camera perde continuamente tanto da costringerci a tamponarlo con un asciugamano, sopra il lavandino il portacartigienica (?!?), l’umidità fa da padrona e nell’altra camera c’erano delle doghe un po’ “improvvisate”.
Ah, ovviamente l’aria condizionata non funzionava.
Ora di cena, optiamo per un curioso locale in Platea Theathrou: Klimataria, gialla e giunglesca. Piante, piante ovunque con un muro fatto di botti, cartine geografiche e mille lucine. A cena c’era la musica live greca, suonava un gruppo scapestrato ma molto gradevole.
Come entrée la casa ci ha offerto salsa Tzatziki, grappa e pane al burro. Ordiniamo rispettivamente tre piatti, uno spezzatino con bacche di ginepro e chiodi di garofano, uno spezzatino con purè di melanzane e della Moussaka. Tutto buono e abbondante, il dolce, una torta simile all’impasto del pandoro solo un po’ più burrosa e con tanta cannella, offerto sempre dal ristorante.
Spesa complessiva 27 euro, bevande incluse!Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata per Psyrri e Monastiraki. Da qui si vedevano in lontananza l’Acropoli e il Tempio di Efesto.
Giorno 2 – 25/01/2015
La mattina constatiamo che abbiamo perso un uomo, anzi donna, causa otite per cui rimaniamo solo in due. Decidiamo quindi di andare a Thiseo per poi risalire verso le rovine greche e successivamente all’Acropoli. Avevamo letto che la Domenica l’entrata alla suddetta fosse gratuita ma, con grande sorpresa, veniamo a conoscenza del fatto che si debbano comunque pagare 12 euro.
Alla fine della mattinata ci rechiamo su un’altura adiacente l’Acropoli ad ammirare il panorama. Considerate che vi troverete davanti una distesa di edifici grande quanto Firenze, Prato e Pistoia messe insieme.
Dovevamo andare a riprendere il ferito in albergo ma siamo rimasti incantati dalla parte sud delle rovine greche, dove si trovano l’archaica agorà e il Tempio di Efesto, molto più stabile del Pirellone.
L’ingresso costa 12 euro e comprende anche l’entrata all’Acropoli, il biglietto dura 4 giorni. Il ridotto costa 6, Acropoli compresa, oppure 4 euro solo per la parte sud.
Poniamo in essere che i greci siano effettivamente un po’ ambigui, oltre a ciò, non è che abbiano saputo proprio riportare ai giorni nostri lo splendore antico della città. Troviamo con nostro dispiacere murales anche sulle antiche mura di Atene.
Cerchiamo un posto dove mangiare ed optiamo, ispirati dal nome, al Jazz Bar Liosporos. Impeccabile ed ospitalità di prim’ordine. Ordiniamo nuovamente tre piatti a testa e, ecco ci hanno portato tre “vassoi” di roba. Rispettivamente salsiccia tradizionale con salsa Tatziki, senape e patatine fritte fresche; polpette di verdure con riso e salsa al pomodoro e Falafel servite con Pita, insalata e salsa yoghurt.
Essendo pieno di borseggiatori il proprietario ci invita a non dargli troppa confidenza.
Spesa complessiva 26.50, birra e acqua inclusi.
Lasciamo la mancia e ci offrono un liquore favoloso, pareva Pino Silvestre!
Ci siamo fatti scrivere il nome: Mastiha!
Pieni come mongolfiere, camminiamo come incudini verso Platea Syntagma, giardini nazionali, lo Stadio Olimpico. Troviamo il Tempio di Zeus chiuso poiché i monumenti chiudono in una fascia oraria che varia dalle 15 alle 17.30. Ormai si era fatta una certa e decidiamo di rientrare e magari mangiare qualcosa per la strada.
Riusciamo ad assistere al singolare cambio della guardia vicino al Parlamento, togati con scarpe da tip tap coi pon pon sopra. Successivamente ci fermiamo in un locale per mettere qualcosa sotto i denti.
Mai scelta fu più errata, ci viene infatti portato un menu e al momento dell’ordinazione tutti i piatti che ordiniamo non sono disponibili come pure i cocktail, la cosa ci puzza, intorno a noi soltanto membri delle forze dell’ordine locali. Concludiamo la “cena” con un panino, un cappuccino e un the.
Ci incamminiamo verso casa e notiamo un certo fermento per le strade, sta avvenendo il conteggio dei voti e sembra che tutta la città sia per Tsipras.
Passiamo davanti al Panepistimio ma purtroppo lavori di ristrutturazione ci impediscono di godercelo al meglio.
In albergo apprendiamo la notizia, Tsipras ha vinto e i festeggiamenti ad Atene durano tutta la notte, come testimoniano le strombazzate delle macchine sotto il nostro albergo.
Giorno 3 – 26/01/2015
Un grande giorno per un maestoso patrimonio UNESCO: l’Acropoli.
Saliamo su per la collina, poi per le scale per giungere in capo al mondo.
L’Acropoli comprende il Partenone, purtroppo in ristrutturazione e il Tempio di Atena con un fascino bloccato nel tempo. Col tempo dalla nostra parte ci spogliamo addirittura dei cappotti.
Scendiamo e decidiamo di acquistare vari souvenir tra cui l’occhio della civetta, saponette all’olio d’oliva e liquorini vari.
Pranzo
Liosporos, bis!
Ordiniamo Snitchel e patatine, Hummus e Pita e pies di verdure con insalata.
Dovete sapere che la cucina greca fa uso di molte erbe aromatiche di campo in particolar modo del finocchietto selvatico.
Spesa complessiva 21 euro bevande incluse.
Dopo pranzo siamo tornati in hotel e siamo andati a Pireas il quartiere del porto di Atene.
La cosa che ci ha colpiti di più è stata la chiesa di S.Nicola, tipicamente ortodossa con le cupole blu, peccato che il contesto urbano intorno ne rovini un po’ l’immagine..
e..
..la bufera.
Un grazioso nubifragio ha deciso di abbattersi per cui siamo stati costretti a battere ritirata.
Ci addormentiamo nel rumore delle caotiche strade di Atene.
Giorno 4 – 27/01/2015
Giorno della partenza. Atene ci rimarrà nel cuore come gli agrumeti di arance rigorosamente velenose, il nostro Jazz Bar, il Tempio di Efesto, quello di Atena e il Mastiha!
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