Dopo Kyoto e prima di Tokyo abbiamo deciso di trascorrere un giorno ad Osaka. Poco per conoscerla a fondo ma abbastanza per innamorarsene.
Terminati i nostri 4 giorni a Kyoto ( qui trovate la prima e la seconda parte del diario di viaggio) avevamo un ultimo giorno a disposizione prima di prendere il bus notturno, risparmiando i soldi per il Japan Rail Pass, per andare a Tokyo. Abbiamo deciso di dedicare un giorno ad Osaka e ce ne siamo subito pentiti.
Osaka ci è piaciuta da morire ed avremmo voluto restarci molto di più!!
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Dopo aver fatto il check out dal nostro alloggio abbiamo lasciato le nostre valigie in uno dei numerosi coin locker presenti alla stazione di Kyoto (costo 600 yen fino alla mezzanotte) ed abbiamo preso il treno per Osaka al costo di 560 yen.
In circa un’oretta arriviamo a destinazione ed, ovviamente, la stazione di Osaka è enorme. Cerchiamo di raccapezzarci un po’ per capire come arrivare al castello che sarebbe stata la nostra prima tappa. Vedendoci in difficoltà una ragazza giapponese di nome Yasko ha usato il traduttore del suo smartphone prima per chiederci dove volevamo andare e poi per darci le indicazioni corrette. Non soddisfatta ha addirittura deciso di venire insieme a noi in metro accompagnandoci fino alla fermata esatta.
Che popolo meraviglioso è quello giapponese.
La nostra amica ci ha inoltre spiegato che oggi avremmo trovato molto affollamento perché giorno di festa nazionale. In Giappone l’11 agosto si celebra, da 3 anni, la festa della Montagna ed in quel giorno non si va a lavorare!
Sapevamo che un giorno ad Osaka sarebbe stato troppo poco per conoscerla a fondo e quindi abbiamo deciso che non ci saremmo spaccati la schiena per vedere poco di tutto.
Complice la festa nazionale il viale che conduce al castello di Osaka pullulava di gente e di band locali che si esibivano perla gioia dei passanti. Ascoltare musica hard rock ed heavy metal in giapponese è una grandissima figata!
Non sappiamo se è per via della festività o per il fatto che Osaka accoglie il 15% degli stranieri di tutto il Giappone ma abbiamo trovato una città completamente diversa da Kyoto. Le persone qui sono molto meno formali, più chiassose e colorate. E noi son piaciute tantissimo!
Castello di Osaka
Il castello è ubicato al centro di un parco molto esteso. Oltre 100 ettari in cui giapponesi e non sono soliti venire a rilassarsi. Deve essere spettacolare in primavera quando gli alberi di ciliegio fioriscono nei loro bianchi vestiti. Dalla fermata Osakajokoen della JR Loop Line si impiegano circa 10 minuti di camminata prima di trovarsi al cospetto dell’imponente castello di Osaka. Distrutto durante le guerre che hanno animato il paese è stato ricostruito completamente soltanto nel 1997 ad immagine e somiglianza dell’originale sebbene gli interni non rispecchino fedelmente quello che era.
Se la vista all’interno può essere saltata (costo 600 yen) il vero spettacolo è ammirare la possente cinta muraria, i fossati che la circondano ed, ovviamente, la bellezza del castello.
A pochi passi dal castello ne approfittiamo per visitare il santuario di Hokoku che non fa che aumentare la bellezza di questo parco. Saremmo stati ore a vagare per il parco di Osaka ed a godere di ogni suo scorcio. Il tempo però è tiranno e noi volevamo anche un assaggio della Osaka più moderna e selvaggia.
Namba e Dotonbori
Prendiamo quindi la linea Midosuji e scendiamo a Namba. Questo quartiere viene soprannominato “dell’intrattenimento” e non appena messo piede nelle sue strade non tardiamo a capirne il motivo.
Decine, anzi, centinaia di locali sfavillanti fra bar, sale giochi e pachinko, ristoranti, centri commerciali e negozi. Insegne sgargianti e musica sparata a mille watt. Se Kyoto è l’emblema della tradizione giapponese qui abbiamo trovato il futuro ed è spettacolare.
Trascorriamo tutto il pomeriggio in questo quartiere giungendo fino a Dotonbori, il vero centro del divertimento. Ci siamo divertiti come dei bambini. Prima nelle sale giochi sfidandoci a Mario Kart poi ad osservare tutte le stranezze di una città completamente diversa da tutto ciò che avevamo mai visto in vita nostra.
Se Dotonbori è il centro del divertimento lo stesso si può dire della cucina. Qui il cibo è una cosa seria ed infatti si trovano alcune delle più gustose prelibatezze del Giappone: i Takoyaki, l’Okonomiyaki ed il celebre granchio di Osaka che vediamo campeggiare un po’ ovunque.
I Takoyaki sono delle polpette di polpo cotte sulla piastra. E’ lo street food preferito della città ed ad ogni angolo si trovano chioschi che li vendono. Quello che a noi interessava di più era assaggiare l’Okonomiyaki e, dopo una ricerca, abbiamo trovato un posto con vista fiume che ha soddisfatto le nostre richieste.
Okonomiyaki: prelibatezza low-cost
E’ difficile spiegare cosa sia l’Okonomiyaki. A parole nostre diremmo che è una specie di frittata composta da uova, farina, cavolo cappuccio, germogli di soia ma, in generale, un po’ di tutto quello che si trova in frigo. Viene chiamata infatti anche pietanza svuota-frigo. Una volta mescolati insieme tutti gli elementi, possono essere aggiunti anche carne e pesce, vengono cotti sulla piastra presente sul tavolo. A volte è l’ospite stesso a cucinarselo da solo mentre altre volte è il cuoco a farlo. Sebbene sia suggestivo farlo da soli noi vi consigliamo l’ausilio del cuoco per far gioire le vostre papille gustative.
L’Okonomiyaki viene farcito anche da varie salse a scelta e dopo pochi minuti sulla piastra è pronto per essere gustato. Da provare almeno una volta nella vita!
E’ con le tenebre che Osaka regala il meglio di sé. Le insegne si illuminano e lo spettacolo è da lasciare a bocca aperta. Come vi dicevamo noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci qui durante una festa nazionale e dopo aver cenato ci siamo ritrovati immersi in un ballo di gruppo in cui sembrava partecipare tutta Namba. Noi che abbiamo fatto?
Ci siamo buttati nel mezzo ovviamente!
Fra una danza e l’altra ci dirigiamo di nuovo verso la stazione da dove avremmo preso il treno per tornare a Kyoto. Lì, infatti, ci aspettava il bus notturno della WillerExpress che ci avrebbe portato a Tokyo. Facendoci risparmiare i 230 euro del Japan Rail Pass. Purtroppo un giorno a Osaka è decisamente troppo poco per apprezzarla al cento per cento. Siamo rimasti letteralmente folgorati da questa città e ci siamo ripromessi, la prossima volta che torniamo in Giappone, di dedicarle molto più tempo!
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