Diario di viaggio a Tokyo: parte prima

Dopo aver fatto incetta di templi a Kyoto ed assaggiato, per un giorno, la frenesia di Osaka ha inizio il nostro diario di viaggio a Tokyo. Pronti per una bella dose di sorprese?

Se i 4 giorni a Kyoto ci hanno mostrato uno spaccato del Giappone più tradizionale ed Osaka ci ha dimostrato che i giapponesi sanno come divertirsi quello che vi racconteremo nella prima parte del nostro diario di viaggio a Tokyo va ben oltre le nostre aspettative!

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Diario di viaggio a Tokyo: parte prima

Day One

Come vi avevamo annunciato per raggiungere Tokyo da Kyoto non abbiamo acquistato il Japan Rail Pass. Da buoni Vagabondi Squattrinati abbiamo risparmiato i 230 euro del biglietto ed abbiamo deciso di sfruttare i bus notturni della Willer Express. Certo il viaggio non è comunque economico. Il biglietto costa circa 60 euro ma, viaggiando di notte, abbiamo risparmiato anche una notte in albergo.

Essendo una persona piuttosto stucca per quanto riguarda il dormire avevo qualche dubbio di riuscirci ma devo ammettere di essere rimasto piacevolmente sorpreso. Infatti non solo sono riuscito a schiacciare un bel sonnellino ma sono stato anche comodo nonostante il mio metro e novanta di altezza. Il bus poi è davvero dotato di ogni comfort. Oltre alla copertina il sedile è reclinabile e potete coprirvi il viso con un apposito congegno. Poi sarà stata la civiltà degli altri passeggeri giapponesi ma, durante il viaggio, il silenzio è stato assoluto!

diario di viaggio a Tokyo interno willer express
Interno del Willer Express

Il capolinea era la stazione di Shinjuku e, per noi, era perfetto. Abbiamo scelto il nostro alloggio proprio in quello che è il quartiere più movimentato e “vivo” della capitale. Arriviamo intorno alle 8 di mattina e dopo aver capito un po’ il senso della stazione, che è veramente immensa ed intricata, troviamo un’uscita e ci dirigiamo verso l’albergo dove lasciamo le valigie in attesa del check-in da fare dopo le 13:00. Perfetto per il nostro programma che il pomeriggio ci avrebbe visto leggermente fuori Tokyo.

Il nostro diario di viaggio a Tokyo ha inizio quindi dal quartiere di Shinjuku. Nonostante fosse mattina presto le sue vie pullulavano già di gente. Ambra era già stata qui ed era pronta a quello che ci aspettava. Io, invece, sono rimasto letteralmente a bocca aperta.

Sul quadernino dove scrivo gli appunti di viaggio ho scritto solo una parola:

“spettacolare”.

Sebbene io prediliga la natura trovarmi in mezzo a grattacieli altissimi, come mai avevo visto prima, ed insegne sfavillanti è stata un emozione indescrivibile. Intorno a me negozi assurdi che vendono dalle maschere di bellezza Pokémon ad ogni tipo di dolcetti aprono le porte al continuo via vai di persone. Le sale giochi, già gremite di gente, invitano con i loro suoni a varcarne la soglia e noi non ci facciamo pregare. Sarà l’aria di Tokyo ma quel giorno eravamo davvero fortunati. Giusto tre partite agli Ufo Catcher, le macchinette con i ganci che pescano i premi, e ci siamo aggiudicati un peluche di Charmender ed uno di Pikachu!

Ufo Catcher Diario di viaggio a Tokyo
Ufo Catcher

Non chiedeteci cosa c’è da vedere a Shinjuku. Questo è un quartiere che va semplicemente vissuto. Ricordate quando a 15 anni facevate le vasche in centro? Ecco, questo è quello da fare! Perché sì, non ci sarà l’attrazione famosa, ma ogni angolo è spettacolare. Impossibile stancarsi di Shinjuku.

Non osiamo immaginare cosa possa diventare questo quartiere quando la sera scendono le tenebre. In attesa del check-in giungiamo fino a Kabukicho, ovvero il quartiere a luci rosse, e facciamo conoscenza con il Godzilla gigante. Piccola precisazione: anche se si chiama quartiere a luci rossi non aspettatevi le ragazze in vetrina come ad Amsterdam!

Godzilla gigante shinjuku tokyo Diario di viaggio a Tokyo
Godzilla gigante

Giunta l’ora di rientrare in albergo ci fermiamo a mangiare un Donburi in un ristorante vicino al nostro alloggio. Questo locale, con pochissimi posti e quasi tutti occupati esclusivamente da giapponesi, mi ha colpito molto. Qui infatti non si ordina ad un cameriere ma ad una macchinetta posta accanto all’entrata e, dopo aver pagato, si riceve un bigliettino da consegnare al cuoco che poi cucinerà la pietanza. Ho trovato al tempo stesso questa pratica affascinante ma anche un po’ triste. D’altronde il Giappone è un paese pieno di contraddizioni e, sebbene ci sia un gran rispetto fra le persone, abbiamo notato che il giorno le interazioni sono minime. La notte è un altro discorso ma ve ne parleremo più avanti.

Con la pancia piena siamo pronti per fare il check-in e darci una bella rinfrescata. In men che non si dica siamo freschi e pronti per la chicca della giornata. Ancora non avete capito? Ce ne andiamo a Yokohama per assistere alla parata dei Pikachu! Un evento incredibile con centinaia di Pikachu giganti che ballano e vagano per tutta la città!

A Yokohama per la Pikachu Parade

Dalla stazione di Shinjuku prendiamo quindi il treno direzione Shinagawa e da lì cambiamo linea fino alla fermata di Sakuragikicho. Appena arrivati siamo subito travolti da una marea gialla fra ragazzi e ragazze con magliette gialle ed orecchie da Pikachu. Assistere a questo ci ha fatto tornare indietro di 15 anni quando, ogni benedetto pomeriggio, aspettavamo con ansia le nuove puntate alla tv!

Pikachu parade stazione di sakuragikicho

La Pikachu Parade quest’anno è stata la più grande mai realizzata e i vari spettacoli si sono svolti nell’area di Yokohama chiamata Minato Mirai, ovvero la zona portuale. Una zona bellissima, uno dei quei luoghi che prima di oggi avevo visto solo nei film. Montagne russe, grattacieli ed una ruota panoramica che, uniti, regalano una skyline invidiabile!

Yokohama minato mirai skyline Diario di viaggio a Tokyo
Yokohama – Minato Mirai

Il primo assaggio della parata lo abbiamo proprio vicino alla fermata della stazione quando vediamo passare davanti a noi, ed insieme a migliaia di persone, un gruppo di enormi topini gialli vestiti con parrucche ed enormi led.

Pikachu parade yokohama
Pikachu Parade

Siamo in fibrillazione, c’è poco da dire. L’evento non si concentra solo in un punto ma è suddiviso in vari spettacoli sparsi per la città. Noi optiamo per assistere allo spettacolo che si terrà nel parco del grande magazzino di mattoni rossi (Red Brick Warehouse Park, ndr). Una location spettacolare in riva al mare dove ci siamo divertiti tantissimo a ballare insieme ai Pikachu con una musica incalzante di sottofondo e spettacolari giochi d’acqua!

Un’esperienza sicuramente insolita ma che abbiamo voluto inserire nel nostro itinerario e raccontarvela qui nel diario di viaggio a Tokyo. In fondo non capita tutti i giorni di assistere a spettacoli così inusuali.

La sera si conclude con un ultimo giro a Yokohama prima di rientrare a Shinjuku dove ceniamo in un combini e ci buttiamo, stanchi morti a letto!

Day Two: Asakusa

Inizia il secondo giorno del nostro diario di viaggio a Tokyo e, finalmente, andremo alla scoperta di questa città che tanto affascina i viaggiatori di tutto il mondo.

Il primo quartiere che andremo a visitare oggi è quello di Asakusa. Si tratta di una zona che, nonostante sia letteralmente invasa da turisti, è riuscita a mantenere la sua anima tradizionale. Siamo non molto distanti dai grandi grattacieli ma qui anche respira l’aria di un Giappone autentico.

Dalla stazione di Shinjuku prendiamo la linea metro Marounuchi e scendiamo alla fermata Asakasa-Mitsuke dove la coincidenza con la Ginza Line ci porta dritti ad Asakusa. La prima cosa che ci troviamo davanti è la porta millenaria Kaminarimon, accesso al tempio più famoso della città: il Senso-Ji. A dividere la porta dal tempio c’è la Nakamise Dori, una strada lunga circa 250 metri sulla quale si affacciano negozi di souvenir e stand che vendono ogni tipo di cibarie, dolce e salati.

Da buoni golosi non resistiamo ed addentiamo prima le buonissime polpette di Asakusa, imperdibili quelle di carne, patate e formaggio, e i dolcetti chiamati dango che altro non sono che palline di soia guarnite di salsa ai fagioli rossi. La consistenza è molto particolare, si attaccano al palato, ma dobbiamo ammettere che ci sono piaciute!

Sensoji Asakusa Diario di viaggio a Tokyo
Senso-Ji

Quasi dimenticavamo. Asakusa è la patria del melonpan. Una sorta di panino dolce e morbido con un retrogusto di melone. Davvero gustoso soprattutto se, come noi, lo assaggiate accompagnato dal gelato alla vaniglia.

Senso-Ji: il tempio più antico di Tokyo

diario di viaggio a Tokyo sensoji

Dopo questa parentesi da peccato capitale arriviamo al cospetto di sua maestà Senso-Ji. Questo è il tempio di più antico di tutta Tokyo. Le sue origini risalgono addirittura al 628 d.C. quando due fratelli, durante una battuta di pesca, portarono alla luce una statua della dea Kannon. In suo onore fu eretto questo ormai celebre complesso. Come molte altre attrazioni giapponesi i bombardamenti della seconda guerra mondiale non risparmiarono neanche il Senso-Ji che fu ricostruito solamente anni dopo la fine del conflitto.

sensori Asakusa tokyo

Una piccola curiosità: davanti al tempio si trova un grande incensiere dal quale noterete molti giapponesi portarsi al naso i suoi fumi. Questa pratica è molto diffusa nel Sol Levante e serve per purificare l’animo.

Ammirare il panorama di Tokyo gratis

Asakusa non è solo il Senso-Ji. In questo quartiere sorge anche l’imponente Tokyo Skytree. Il grattacielo più alto del paese dal quale si può godere di una vista mozzafiato sulla città. L’ingresso è a pagamento, e nemmeno troppo a buon mercato, quindi dovevamo trovare una soluzione. E la soluzione l’abbiamo trovata, eccome, e senza spendere un solo centesimo.

tokyo Skytree dal centro informazioni turistiche Asakusa Diario di viaggio a Tokyo
Vista della Tokyo Skytree

Pochi metri prima della porta Kaminarimon sorge il centro d’informazioni turistiche di Asakusa. Salendo fino all’ottavo piano potete godere di un panorama incredibile senza mettere mano al portafogli!

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Nakamise Dori dall’alto

Akihabara: il quartiere dell’elettronica

Dopo la tradizione arriva la modernità e non c’è niente di meglio di Akihabara per trovarla. Viene chiamato quartiere dell’elettronica ed il motivo è presto spiegato. Non solo videogames ma ogni aggeggio elettronico, anche il più stravagante, potete trovarlo qui.

Akihabara diario di viaggio a tokyo
Akihabara

Akihabara è un po’ la mecca per tutti gli appassionati di manga e anime. Fra le sue luci scintillanti ed altissimi palazzoni sono nascosti ogni tipo di merce dedicata al mondo dei così detti Otaku. Persino io, che non sono un fan sfegatato, sono rimasto impressionato e sbalordito da questo quartiere!

action figure Akihabara Diario di viaggio a Tokyo

Ma in sostanza, cosa c’è da fare ad Akihabara?

La risposta è semplice: esplorare. Seguire il proprio istinto ed entrare a caso nei palazzi a più piani ed ammirare l’oggettistica in vendita. Vi assicuro che, anche se non amate questo mondo, è impossibile annoiarsi tante sono le cose strane e assurde esposte.

Akihabara Diario di viaggio a Tokyo

Pensiero comune è quello che ad Akihabara si possano fare affari. Come ho detto io non sono un esperto ma anche Ambra mi rassicurava che i prezzi erano piuttosto alti. Per ovviare a questa cosa abbiamo cercato il Mandarake, un palazzo a 9 piani specializzato in oggetti di seconda mano. Infatti qui si trovano action figures, videogames, cd musicali, manga e giocattoli ad un prezzo decisamente più ragionevole.

Nei vari palazzi non mancano sezioni o addirittura piani interi dedicati agli hentai, i fumetti erotici giapponesi. Perché, soprattutto i ragazzi, sono molto timidi con l’altro sesso ma in quanto a gusti particolari non sono secondi a nessuno.

Da buon tradizionalista ho amato alcuni negozietti che vendevano solo videogames retrò. Quindi Play Station 1 & 2, Game Boy e Sega MasterSystem. Ora capisco perché gli appassionati amano da morire questo quartiere!

pokemon verde mai uscito in Italia
Pokemon verde: mai uscito in Italia!

Prima di rientrare a Shinjuku per la cena ci concediamo un Dorayaki. Non perché avessimo fame ma perché avevano la forma di un Magikarp! Per chi non lo sapesse si tratta di una specie di hamburger di pancake ripieno, solitamente, con salsa di fagioli azuki. Non essendo amanti di questa guarnizione abbiamo preferito optare per la crema.

A Shinjuku ci siamo fermati a mangiare del pollo con riso e dei gyoza in un ristorante di cui non ricordiamo il nome prima di vivere un po’ la rinomata movida di questo quartiere. E dove andare se non nel Golden Gai?

Shinjuku by night Diario di viaggio a Tokyo
Shinjuku by night

Fare festa a Shinjuku: il Golden Gai

Una zona spettacolare formata da tre viuzze che un tempo fungevano da mercato nero. Adesso, dopo la riqualificazione, il Golden Gai ha comunque mantenuto un’aria molto misteriosa grazie all’unica illuminazione che viene dai locali e dalle loro lanterne. In ogni caso tranquilli, il posto è sicurissimo!

golden gai Shinjuku Diario di viaggio a Tokyo
Golden Gai Shinjuku

La cosa più difficile è solo scegliere dove fermarsi. Fra locali interrati o all’ultimo piano questa zona conta ben 200 pub dove fermarsi a bere. Ognuno con non più di 10-15 posti a sedere. Alcuni di essi chiedono un charge, ovvero il coperto, ma noi li abbiamo evitati cercandone uno dove si pagasse solo la consumazione.

Ne abbiamo trovato uno gestito da una ragazza giapponese simpaticissima dove qualunque cosa bevessimo costava 600 yen (quindi circa 5 euro). La nostra amica aveva un sakè eccezionale, prodotto da suo nonno, e siamo stati ore a chiacchierare con lei e gli altri avventori con il loro inglese molto particolare. Ci siamo divertiti tantissimo ed infatti non sarà l’unica volta che verremo qui!

Strani incontri nel Golden Gai
Strani incontri nel Golden Gai

Leggermente barcollanti siamo rientrati in hotel. Decisamente un’ottima scelta la zona di Shinjuku. Il giorno dopo ci aspettava una gita fuori porta a Kamakura e ve ne parleremo prima della seconda parte del nostro diario di viaggio a Tokyo!

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