Era il 24 settembre 2018 quando una impressionante nuvola nera offuscava Pisa e fiamme rosso sangue si alzavano dal monte Pisano fino a lambire il cielo. Uno spettacolo al tempo stesso impressionante e terribile. E’ bastato poco, il gesto di un folle, e la collina ha rischiato di essere ridotta in cenere insieme ai suoi tesori. A partire dai suoi borghi medievali come Vicopisano fino alla suggestiva torre di Caprona, adagiata sul suo sperone di roccia.
Sono servite ore ed ore di lavoro ma alla fine l’incendio è stato domato nonostante i danni siano comunque molto ingenti. A fine novembre la zona del monte Pisano si è assicurata il primo posto nella speciale classifica del FAI (Fondo Ambiente Italiano) volta a salvaguardare i luoghi a rischio portando sussidi che, siamo sicuri, a questa parte della Toscana sono più che necessari.
Approfittando delle domeniche al museo grazie alle quali ogni prima domenica del mese è possibile visitare gratis siti storici e musei in tutta Italia ci siamo diretti verso quella che può essere considerato il gioiello del monte Pisano: la Certosa di Calci.
Certosa di Calci: pace e amenità nel cuore della Toscana
Con grande rammarico dobbiamo ammettere di essere venuti a conoscenza di questo luogo solamente a causa degli ultimi drammatici eventi nonostante si trovi a solo un’ora di auto da casa nostra. Ce ne siamo resi conto non appena trovati al cospetto della sua imponenza e della suggestiva facciata in marmo bianco.
La Certosa di Calci è un vasto complesso che sorge a pochi km dalla città di Pisa ai piedi del monte Pisano. Un’oasi di pace che ha portato nel lontanissimo 1366 una famiglia di certosini a scegliere questi luoghi come sede del loro convento. Convento che subì un’ampliamento significativo a cavallo fra il 1600 ed il 1700 non solo strutturale ma anche a livello decorativo diventando un vero e proprio esempio di arte barocca. La valle di Calci, fino ad allora soprannominata la “buia“, prese il nome di Val Graziosa.
Il convento è stato abitato dai monaci, salvo alcuni periodi durante l’era napoleonica e sabauda, fino al 1969 quando venne definitivamente abbandonata prima di passare in mano all’università di Pisa.
Museo nazionale della Certosa di Calci: organizzare la visita
Il complesso monastico è oggi sede di due musei: il museo di scienze naturali dell’Università di Pisa e il museo nazionale della Certosa di Calci. Per organizzare una visita a quest’ultimo e ripercorrere i luoghi dove i monaci vivevano e pregavano occorre fare attenzione agli orari di visita.
Infatti la visita è possibile solamente con guida autorizzata. Per gli orari aggiornati vi consigliamo sempre di dare un’occhiata a questa pagina. La domenica il museo è sempre chiuso ad eccezione della prima domenica del mese quando è possibile visitare il museo nazionale della Certosa di Calci con guida alle 9:00, alle 10:30 e alle 12:00.
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Discorso diverso per il museo di scienze naturali dell’Università di Pisa. Sorto all’interno dei locali più umili del convento è stato davvero una bella sorpresa.
Il percorso si snoda fra reperti di zoologia, paleontologia e minerali. Un museo come non ne avevamo mai visti in Italia e simili per organizzazione a quelli di Londra. Ci siamo divertiti come due bambini fra le riproduzioni degli scheletri di dinosauri, balenottere ed altri animali. Per non parlare delle centinaia di riproduzioni a grandezza naturale dei più disparati animali da tutto il mondo.
Come se non bastasse nelle cantine del convento sorge quello che è il più grande acquario d’acqua dolce d’Italia. Qui abbiamo potuto ammirare alcuni pesci che, effettivamente, non avevamo mai visto prima. Il museo è veramente enorme, noi ci abbiamo messo due ore a girarlo tutto e senza fermarci nemmeno un secondo ma lasciatevelo dire. Ne vale la pena!
Un simpatico pesce palla
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