Metti una domenica pomeriggio di noia, di quelle che stai lì a crogiolarti nell’indecisione se fare qualcosa o meno quando PUFF! arriva l’illuminazione. Prendiamo la nostra fidata Pandina e ce ne andiamo nel piccolo comune di Borgo a Mozzano, un paesino in provincia di Lucca, alla scoperta del ponte che si narra sia stato costruito dal diavolo in persona.
Il ponte della Maddalena, ma conosciuto da tutti come il ponte del diavolo, attraversa il fiume Serchio ed è immediatamente riconoscibile grazie alla forma asimmetrica delle sue arcate che ricordano la schiena di un asino. L’arcata centrale è alta quasi venti metri e per arrivare in cima la strada è molto più ripida di quello che sembra.
L’appellativo “del diavolo” è dovuto ad una leggenda secondo la quale Lucifero stesso venne in aiuto al capomastro che doveva occuparsi della costruzione del ponte ma che, a causa di vari ritardi, non sarebbe mai riuscito a portare a compimento i lavori entro i termini previsti. Il diavolo propose al capomastro di erigere il ponte in una sola notte in cambio dell’anima della prima persona che lo avrebbe attraversato, inutile dire che il capomastro fu ben felice di accettare.
ll diavolo però non aveva fatto i conti con il fatto che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni ed infatti il capomastro, mentre il diavolo erigeva il ponte, preso dai sensi di colpa andò dal prete del borgo a confessarsi ed insieme elaborarono un piano per ingannare l’oscuro signore. Lo stratagemma consisteva nel lanciare un pezzo di focaccia dall’altro lato del ponte in modo che la prima persona ad attraversare il ponte fosse un cane randagio (secondo altre versioni una capra o un maiale).
Resosi conto della beffa il diavolo si infuriò e colmo di vergogna si gettò fra le acque del fiume Serchio.
Sembra che nelle notti di ottobre si oda il latrato di un cane che altro non è che il diavolo che reclama la sua anima.
Al di là di questa bella e folcloristica leggenda il ponte della Maddalena ha avuto una vita molto frastagliata.
Fu eretto negli anni 1000 per volere della Grancontessa Matilde di Canossa per consentire a viandanti e pellegrini di raggiungere la vicina Lucca e la via Francigena. In seguito ad ingenti danni dovuti alla piena del fiume Serchio ci sono stati molti lavori di restauro fino al 1900 quando venne modificato con l’aggiunta di un nuovo arco che consentisse il passaggio della ferrovia.
Il suo nome è dovuto a un oratorio che sorgeva intorno al XVII secolo sulla riva sinistra del fiume e che conservava la statua della Maddalena, adesso andata distrutta.
Nei pressi del ponte sorge anche un’osteria dove si mangia davvero bene e a prezzi contenuti, il tutto con vista ponte. Indovinate il nome? Osteria del Diavolo. Consigliata!
Ma non è finita qui perché Borgo a Mozzano il 31 di ottobre di ogni anno celebra Halloween, e non poteva essere altrimenti visto le leggende che circolano da queste parti, con una delle feste più belle e famose di tutta Italia. Se siete interessati di rimandiamo al sito ufficiale dell’evento.
Ci auguriamo che l’articolo vi sia piaciuto, a presto!
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