Civita di Bagnoregio è probabilmente uno dei paesi più incredibili della nostra bella Italia. Questo affascinante borgo si trova nel Lazio al confine con l’Umbria ed è famoso, suo malgrado, per il nomignolo “Città che muore“. Soprannome che pesa come una spada di Damocle sulle sue spalle e su quelle delle 12 persone che vi abitano.
Il perché di questo appellativo va ricercato nella conformazione tipica di questo territorio. Il borgo sorge su uno sperone di tufo soggetto all’erosione di due torrenti, alla pioggia e al vento.
Al di là di un nome poco rassicurante l’effetto scenografico che regala è unico al mondo. Al centro nell’affascinante valle dei calanchi Civita di Bagnoregio si erge imponente contro il cielo e sono centinaia i visitatori che ogni giorno si recano in queste zone solo per ammirarlo.
Civita di Bagnoregio: un borgo che non deve morire!
Per accedere al paese occorre versare un contributo di 5 euro destinati ad enti e associazioni preposti alla conservazione del borgo, e percorrere il suggestivo ponte fra i calanchi di tufo (in questa pagina trovate anche i requisiti per l’ingresso gratuito). Prima di percorrere i 300 metri che ci separano da Civita di Bagnoregio restiamo estasiati ad ammirare questo panorama davvero più unico che raro. La porta che permette l’unico accesso al borgo viene chiamata “Porta Cava“, o “Porta di Santa Maria“, e racconta con le sue sue decorazioni la storia di questo luogo che affonda le sue radici nel periodo etrusco. I due leoni agli angoli dell’ingresso simboleggiano la vittoriosa rivolta dei bagnoresi contro il dominio dei Monaldeschi di Orvieto.
Il paese si apre nella piazza San Donato su cui si affacciano affascinanti edifici medievali. Il tempo sembra essersi fermato a oltre 500 anni fa e camminare per le vie di Civita di Bagnoregio è come fare un tuffo al tempo di dame e cavalieri. Conviene passeggiare senza una meta per ammirarne il vero sapore e scoprire sempre nuovi, bellissimi, scorci.
Per i palati più esigenti Civita offre anche una vasta scelta di ristoranti e locali dove gustare e degustare prodotti tipici del territorio. Inoltre non spaventatevi se vi capita di incontrare molti gatti a giro per le vie del borgo. Qui si trova infatti una folta e felice colonia felina, probabilmente più numerosa degli stessi abitanti.
Come il vicino Sant’Angelo, il paese delle fiabe, anche Civita di Bagnoregio racconta di come il turismo possa salvare un borgo dall’abbandono. Recentemente il paese è stato candidato a Patrimonio Unesco e gli auguriamo con tutto il cuore di ottenere questo prestigioso riconoscimento che, soprattutto, porterebbe nuovi investimenti atti a salvare questo luogo meraviglioso.
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