Un appuntamento che va in scena ormai da diversi anni è quello dei Caseifici Aperti. Iniziativa promossa dal Consorzio Parmigiano Reggiano per far conoscere a tutti gli interessati il mondo che c’è dietro una delle eccellenze italiche più famose al mondo. Quest’anno i giorno decretati sono stati sabato 22 e domenica 23 aprile e noi, da golosi quali siamo, non ci siamo fatti sfuggire questa occasione e ne abbiamo approfittato per visitare il Caseificio Pieve Roffeno, uno dei tanti che hanno aderito a questa interessante iniziativa.
Il caseificio si trova a Castel d’Aiano in provincia di Bologna, immerso nel verde dell’Appennino Tosco Emiliano, ambiente ideale per una produzione di altissima qualità. La stalla, sempre visitabile, è composta esclusivamente da vacche di razza Bruna Alpina conosciute per produrre latte in quantità minore ma di una qualità elevata.
La visita al Caseificio Pieve Roffeno è un vero e proprio viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano. Armati di camice bianco scopriamo che l’elaborato procedimento di produzione è, in realtà, completamente naturale. Non vogliamo spiegarvi tutti i passaggi ma dirvi solamente che è realizzato con latte, caglio e sale. Nessun altro ingrediente. Non per nulla viene chiamato il “Re dei formaggi“.
Foto Archivio Facebook © Pieve Roffeno
Ma, se la produzione è ben complessa, la parte più difficile è ottenere il tanto rinomato riconoscimento. Come ci spiega un ispettore del Consorzio Parmigiano Reggiano, colui che ha l’onore e l’onere di valutare le forme di formaggio, non basta che la produzione avvenga nel territorio circoscritto fra le province di Bologna e quelle di Mantova ma che la forma rispetti i requisiti organolettici necessari descritta nella disciplinare del Consorzio di Tutela del formaggio Parmigiano Reggiano, depositata presso la Comunità Europea in quanto formaggio DOP.
Foto Archivio Facebook © Pieve Roffeno
La peculiarità del Caseificio Pieve Roffeno è la produzione del formaggio denominato “Sua maestà il nero“. Una forma di Parmigiano Reggiano stagionata 24 mesi ricoperta con carbone vegetale e cera d’api, secondo un antico metodo ereditato dai frati Cappuccini, che consente di ottenere un formaggio al tempo stesso morbido e fragrante con un alto tasso di digeribilità.
Il momento più atteso da tutti è sicuramente quello della degustazione. Su un tavolo imbandito per l’occasione troviamo salumi locali, vino e due forme stagionate 12 e 24 mesi.
Foto Archivio Facebook © Pieve Roffeno
Sicuramente un’esperienza interessante e divertente. Per restare informati sulle iniziative #CaseificiAperti vi consigliamo di tenere d’occhio questa pagina per le prossime date e per consultare i caseifici più vicini a voi.
A questo link invece trovate il sito ufficiale del Caseificio Piave Roffeno.
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