Due giorni a Singapore: cosa vedere

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Una meta di passaggio che mi ha stregato: ecco cosa vedere in due giorni a Singapore

E’ stata più la curiosità che una vera e propria attrazione a spingermi verso Singapore. Non avevo infatti grandi aspettative verso questa città-stato ma non appena atterrato all’aeroporto è subito scattata la scintilla. Una città futuristica, ordinata, pulita ma immersa nel verde. Nonostante sia stata una meta di passaggio, come spesso accade per chi viaggia in Malesia come me o in Indonesia, sono felice di averla inserita nel mio itinerario.

A Singapore non esiste il caos. Tutto scorre come deve scorrere, che sia il traffico o la quotidianeità. Si percepisce che la qualità della vita è molto alta ed il benessere è ovunque ma questo non intacca assolutamente l’autenticità del posto.

Per entrare a Singapore non occorre nessun visto ma solamente un passaporto in corso di validità e la compilazione del SGAC. Un questionario in cui si autocertifica il proprio stato di saluto fattibile sia online, che vi consiglio per non perdere tempo una volta sul posto, oppure direttamente al vostro arrivo in aeroporto. Questo documento è necessario anche qualora arrivaste a Singapore via terra perché magari arrivate dalla Malesia in bus.

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Dove soggiornare a Singapore

Singapore è una delle città più care al mondo, spesso nel podio di tutte le classifiche di questo tipo. Trovare un alloggio che sia al tempo stesso abbastanza economico e vicino alle maggiori attrazioni è una missione molto difficile ma non impossibile.

Il quartiere Marina Bay è quello dove si concentrano la maggior parte delle cose da vedere e, come è ovvio che sia, qui sorgono quasi esclusivamente hotel di lusso. Clicca su questo link per dare un’occhiata agli alloggi disponibili in questa zona.

Se non avete problemi di budget potete optare per il celebre Marina Bay Sands con la sua piscina a sfioro e la forma che ricorda un’astronave. Circa 600 euro a notte per una doppia con colazione inclusa.

Se, come me, volete spendere molto meno occorre spostarsi in zone più periferiche. La zona che probabilmente fa al caso vostro è quella che risponde al nome di Geylang, clicca qui per vedere le strutture disponibili. Forse l’avete già sentito nominare perché questo è anche il quartiere a luci rossi di Singapore.

Tuttavia anche se a primo impatto può apparire caotico e disarmante è un quartiere sicuro e ospita un sacco di locali dove assaggiare la cucina tipica spendendo cifre più che oneste.

Qui si trovano hotel con bagni privati a prezzi ragionevoli anche se occorre fare molta attenzione perché alcuni lasciano davvero a desiderare. Io ho soggiornato all’Hotel 81 Premier Princess e anche se non è nulla di speciale mi son trovato bene. Bagno leggermente piccolo ma si può soprassedere dietro un costo conveniente.

Altro quartiere in cui è possibile trovare qualche alloggio a prezzo decente è Little India. In questa zona si trovano anche un sacco di ostelli e guesthouse.

Giorno 1: Botanic Gardens – Arab Street – Haji Lane – Marina Bay – Gardens by the Bay – Clarke Quay

Ci credereste che nel cuore di Singapore si può trovare un angolo di foresta pluviale? Proprio così, i Botanic Gardens si estendono per oltre 74 ettari ed è da qui che inizia il nostro itinerario di due giorni nella città-stato asiatica. Questi giardini sono stati riconosciuti patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2015 ma vantano oltre un secolo di vita e sono visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 5 di mattina a mezzanotte.

I giardini si suddividono in aree di interesse e ospitano oltre 300 specie floreali diverse. Da segnalare anche la presenza di animali selvatici come varani anche piuttosti grandi, fate attenzione!

L’itinerario prosegue nel quartiere arabo. Conosciuto anche con il nome di Kampong Glam questo quartiere è il cuore islamico di Singapore ed è bellissimo.

Per prima cosa abbiamo percorso Arab Street e cercato la moschea più grande della città. Non è stato difficile vista la sua imponenza e la cupola dorata che splende al sole. Vale la pena di vagare senza meta fra gli stili architettonici e i sapori tipicamente medio-orientali fino ad arrivare ad Haji Lane.

Ho personalmente amato questa via piena di colori con i suoi bellissimi murales e locali stile hipster. Non sarà difficile trovare un posticini dove sedersi e mangiare qualcosa senza essere spennati!

Con la pancia piena ci siamo diretti verso il quartiere di Marina Bay utilizzando l’efficientissima metro. La prima cosa da fare in questa zona è una foto con il Marlion, una statua con il corpo di pesce e testa di leone divenuta il simbolo della città. Districatevi fra i turisti in cerca dello scatto perfetto e fate la vostra posa più divertente per una foto ricordo unica.

La vista dal Merlion Park sulla baia è meravigliosa. Sulla destra si trova un edificio a forma di loto che ospita l’ArtScience Museum e proprio accanto sorge imperioso il Marina Bay Sands.

Anche se si tratta “solo” di un hotel di lusso il Marina Bay Sands è diventato un simbolo della città grazie alla sua architettura innovativa e particolare. Al suo interno oltre alle camere dell’hotel si trovano casinò, un centro commerciale, ristoranti, musei e l’ambita infinity pool. Questa celebre piscina è un pò il sogno di chiunque visiti Singapore ma, purtroppo, è usufruibile solamente dai clienti dell’hotel.

Per chi volesse godere del panorama è possibile salire sulla piattaforma panoramica al costo di 26 dollari oppure sorseggiare una bibita al Cocktail Lounge ad un costo più basso ma non così tanto più basso. Per la cronaca noi abbiamo desistito!

Da qui abbiamo raggiunto tramite una camminata di circa 15/20 minuti per raggiungere gli iconici Gardens By The Bay. Vi sarà capitato sicuramente di ammirarli in qualche foto o video sui social. Questi giardini sono un’opera avveniristica che sembra arrivare direttamente dal futuro. 101 ettari per un parco che ospita gli immensi Supertree, giardini verticali alti fino a 50 metri che ospitano oltre 200 tipologie di piante diverse.

Una passerella sopraelevata, chiamata OCBC Skywalk, vi permetterà di raggiungere le cime di questi alberi per una vista unica. Mentre l’accesso ai Gardens By The Bay è gratuito, per accedere alla passerella occorre acquistare un biglietto pari a 10$.

Ancora estasiati dalla vista dei Supertree, che ci regalano anche un po’ di refrigerio in questo caldo afoso di agosto, raggiungiamo la zona delle serre. Qui si trovano la Flower Dome e la Cloud Forest. Anche l’architettura di queste due serre è decisamente futuristica ed il contrasto fra natura e ingegno umano è decisamente una cosa che lascia a bocca aperta.

All’interno del Flower Dome, con la sua cupola in vetro detentrice del record di più grande del mondo, è stato ricreato un clima secco mediterraneo. Ci sono ben sette aree tematiche contenenti le più disparate varietà di piante e fiori.

La Cloud Forest è una serra leggermente più piccola di larghezza ma che si sviluppa in altezza. Al suo interno è stato ricreato un ambiente tropicale con tanto di montagna alta 35 metri, chiamata Cloud Mountain che ospita un giardino verticale, ed una cascata. La visita si sviluppa su vari livelli ed ogni piano ha un suo tema.

Quando siamo stati noi era stata allestita anche una mostra temporanea dedicata al film Avatar. Una cosa che a me non ha fatto impazzire ma che sicuramente piacerà molto ai bambini.

L’ingresso alle due serre è a pagamento ed il biglietto non è propriamente economico. Si risparmia qualcosa acquistando il pass che prevede l’ingresso ad entrambe. Potete acquistare i biglietti in anticipo direttamente sul sito di GetYourGuide cliccando qui, a volte sono previsti anche sconti ed offerte speciali.

Per i Gardens By The Bay calcolate almeno 2/3 ore di visita, quando sarete lì non vorrete più venir via. Inoltre ogni giorno alle 19:45 e alle 20:45 va in scena il Garden Rhapsody, uno spettacolo di musica e suoni che ha come protagonisti i SuperTree tutti illuminati. Vale davvero la pena aspettare le tenebre per godersi questo spettacolo. Che, dimenticavo, è gratuito!

Un’altra chicca che potete godervi ai Gardens By The Bay è una cena nel ristorante stellato più economico del mondo. Era il 2016 quando la bancarella di Chan Hong Meng, dal nome Hawker Chan, ricevette la stella Michelin per i suoi piatti tipici. La sua specialità è il riso al pollo, piatto nazionale, che comprende pollo arrosto, riso condito e salsa di soia. Un piatto stellato a 2,25 dollari, mica male!

Nel 2021 la stella gli è stata rimossa ma è ancora possibile assaggiare le sue specialità fra i chiostri dei Gardens By The Bay. Con meno di 10 euro è venuta fuori una bella e soddisfacente mangiata!

Abbiamo poi concluso la serata a Clarke Quay dove fra locali coloratissimi e giostre c’è sempre qualcosa da fare. Se cercate un po’ di movida questo è il posto giusto dove trascorrere qualche ora!

Giorno 2: Orchard Road – Little India – Chinatown

Il secondo giorno a Singapore ci svegliamo con calma e ci dirigiamo verso Orchard Road. Si tratta di una strada enorme e lunghissima dove si susseguono negozi, bancarelle, grattacieli e centri commerciali. Se siete amanti dello shopping non dovete assolutamente perdervela!

L’itinerario di due giorni a Singapore prosegue poi a Little India, che raggiungiamo sempre in metro. Come si può facilmente intuire dal nome questo quartiere è caotico, pieno di vita e coloratissimo. Ad ogni passo si respira profumo di spezie ed ad ogni angolo bancarelle e negozi che espongono tutti i prodotti immaginabili. Se capitate qui, come noi, durante la festa nazionale di Singapore (9 agosto) potrete assistere a delle vere e proprie rumorose aste, soprattutto nei negozi di gioielli, fra gli abitanti del posto. Questo perché in questo giorno speciale vengono fatti degli sconti pazzeschi su tutta la merce.

Da non perdere a Little India i templi induisti Sri Veeramakaliamman e Sri Vadapathira che si trovano a poca distanza l’uno dall’altro.

Il primo è il tempio hindù più antico della città e le sue sculture e decorazioni rappresentano le divinità religiose. E’ dedicato alla dea Kali.

E’ però il secondo quello che mi ha colpito maggiormente. Una piramide coloratissima composta da statue e sculture considerate come uno dei migliori esempi di arte sacra a Singapore. Il tempio è dedicato alla dea Distruttrice del male.

A Little India voglio consigliarvi un ristorante buonissimo ed economico dove mangiare. Si trova a due passi dai templi e si chiama Komala Villas. E’ un posto molto amato dai locals e non accetta prenotazioni. Qui tutti mangiano con le mani mescolando il riso con i vari condimenti, potete chiedere delle posate oppure fare come loro e provare a mangiare così.

La giornata prosegue poi a Chinatown e io devo ammetterlo: adoro tutte le Chinatown e anche questa non mi ha deluso. Questo quartiere è molto turistico, sia perché si trovano locali dove mangiare a buon prezzo sia per le bancarelle di souvenir decisamente più economiche del resto del paese.

Adoro queste zone perché adoro i cinesi, sebbene la loro cultura sia molto lontana dalla nostra li trovo sempre gentili e ben disposti. Da non perdere a Chinatown il Buddha Tooth Relic Temple, il celebre tempio buddista in cui si dice venga conservato un dente del Buddha stesso. Un luogo davvero imponente e solenne, merita la visita.

I nostri due giorni si concludono così, gironzolando fra le bancarelle di Chinatown prima di un ultimo giorno nella zona di Marina Bay. Oggi a Singapore si celebrava la festa nazionale e non potevamo certo perderci i festeggiamenti in città.

La sera poi ci aspettava il bus notturno che ci avrebbe condotto a Kuala Lumpur quindi buona notte a tutti e ci vediamo in Malesia!

Jewel Changi Airport: l’aeroporto di Singapore

Merita una menzione a parte il meraviglioso Jewel Changi Airport: l’aeroporto di Singapore. Non a caso sempre al primo posto o quasi nella classifica dei migliori aeroporti del mondo.

Il motivo è sicuramente nella quantità e qualità dei servizi offerti ai passeggeri. Vi lascio qualche esempio:

  • massaggi gratis: sparsi per i 3 terminal si trovano poltrone in cui sedersi ed impostare programmi di massaggio gratuitamente;
  • cinema gratis: al terminal 2/3 e nell’area di transito si trovano aree di proiezione in cui è possibile guardare film (in lingua inglese). La programmazione è molto fitta;
  • tour gratuiti della città: se il vostro scalo a Singapore dura più di 5 ore e mezza potrete prendere parte ad uno dei due tour a disposizione: City Sights Tour per ammirare le zone più celebri come Marina Bay e l’Heritage Tour per esplorare zone autentiche come Little India e Chinatown.
  • giardini botanici gratis: al terminal 1 si trovano i Cactus Garden e Water Lily Garden, al terminal 2 l’Orchid Garden e il Sunflower Garden mentre al terminal 3 il Butterfly Garden con tanto di farfalle e una cascata.

E poi ristoranti di ogni tipo, boutique di moda, wifi gratis, acqua potabile gratis. Insomma, un vero e proprio gioiello di aeroporto!