Dopo una giornata persi per la Medina di Fes, per il nostro secondo giorno in Marocco abbiamo organizzato un’escursione insieme al nostro Riad che ci ha portati alla scoperta della città imperiale di Meknes e del sito archeologico romano di Volubilis.
Per me, Matteo, che sono un avido collezionista di patrimoni UNESCO questa gita di un giorno da Fes era un’occasione ghiottissima per aggiungere altri due tasselli alla mia lista. Sia Meknes che Volubilis, infatti, sono stati riconosciuti patrimonio dell’umanità.
Il nostro autista, Abdullah, ci aspettava alle 9:00 e noi, dopo una ricca colazione marocchina, non ci siamo fatti attendere. Con il senno di poi possiamo ammettere che Abdullah è stata la miglior guida di questo viaggio in Marocco.
Volubilis si trova a circa 60 km da Fes e per raggiungerla occorre passare per strade talvolta al limite della praticabilità. Il nostro autista ci ha condotto per un giro panoramico in mezzo alle montagne marocchine fermandosi su un altura per ammirare il lago Barrage Sidi Chahed. Un’immensa distesa d’acqua in mezzo ad un paesaggio estramente arido.
Gita di un giorno da Fes: visitare i resti della città romana di Volubilis
Arriviamo a Volubilis dopo circa due ore di viaggio e subito ci immergiamo fra le rovine di questa antica città romana. Il costo del biglietto d’ingresso è 70 dirham (7 euro) ed una visita completa e accurata può necessitare di almeno due ore.
Un po’ di storia
Studi e scavi archeologici hanno dimostrato che la città fu fondata oltre 2000 anni fa, nel III secolo a.C., da mercanti cartaginesi prima di venir annessa all’impero romano nel 40 d.C. Volubilis divenne un punto strategico per i romani che sfruttarono i fertili terreni circostanti destinandoli alla produzione di grano. Prima che i conquistatori musulmani la conquistassero, Volubilis visse prosperosamente per due secoli arrivando a contare anche 20000 abitanti. In questi anni vennero eretti i monumenti più grandiosi, ammirabili ancora oggi. Nel 1755 un violento terremoto rase al suolo la città e solo nel XIX secolo iniziarono gli scavi per riportare alla luce le antiche rovine. Studiosi affermano che 2/3 di Volubilis siano ancora sepolti ed inesplorati.
La visita
Per chi volesse, all’ingresso del sito, è possibile ingaggiare una guida per scoprire tutto su questa antica città. Noi, forse scottati dalla precedente esperienza a Fes, preferiamo farne a meno e visitare Volubilis da soli.
Iniziamo il nostro tour dal museo di recente inaugurazione dove ripercorriamo la storia dell’impero romano insieme ad alcuni preziosi reperti archeologi. La parte più interessante della visita inizia dopo esserci lasciati il museo alle salle. Il sito è davvero grande e camminando fra le antiche rovine ci sentiamo davvero trasportati indietro nel tempo. Ammiriamo le terme di Gallieno con il sofisticato sistema di riscaldamento acquifero, il campidoglio, la basilica romana con le sue splendide arcate e le colonne sormontate da nidi di uccelli e l’imponento arco di trionfo, eretto in onore all’imperatore Caracalla.
Se già l’architettura ormai millenaria ci ha lasciato a bocca aperta è perché ancora non avevamo posato gli occhi sugli splendidi mosaici che ornavano le case di Volubilis. Ecco quindi Bacco e Arianna nella casa del Cavaliere, le dodici fatiche di Ercole nella casa omonima o i due bellissimi e celebri mosaici nella casa di Venere. Potremmo andare avanti a descriverveli tutti per ore ma il modo migliore per conoscerli è proprio quello di vederli con i propri occhi. Un’esperienza che non vi deluderà!
Da Volubilis a Meknes passando per Moulay Idriss
Dopo circa due ore facciamo ritorno dal nostro autista per dirigerci alla volta di Meknes. Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare dall’alto la città di Moulay Idriss, considerata santa dai musulmani. Pensate che per tutti i non credenti è stato vietato l’accesso fino al 1912 e solo nel 2005 è stato concesso ai non musulmani di pernottare in città.
Moulay Idriss fu il fondatore nel 789, il che la rende una delle più antiche del Marocco se non la più antica, e fu anche il primo ad avviare la costruzione di Fes, opera poi compiuta dal figlio dopo la morte per avvelenamento del padre.
Vista di Moulay Idriss, la città santa del Marocco
Arriviamo a Meknes nel primo pomeriggio e la nostra prima intenzione è quella di mangiare qualcosa perché eravamo molto affamati. Chiediamo consiglio al nostro autista, che a giudicare dalla stazza sembrava un buongustaio, e veniamo così accontentati immediatamente. Pranziamo da Palais Ismailia, un bel ristorante appena fuori dalle mura della città, prima di partire in avanscoperta.
Gita di un giorno da Fes: visitare la città imperiale di Meknes
Appena messo piede nella Medina ci appare subito chiara una differenza sostanziale fra Meknes e Fes. Qui la vita scorre molto più tranquilla e non si viene fermati ogni due passi dai venditori ambulanti. La nostra visita inizia da quello che è il cuore pulsante di Meknes: Place el-Hedim.
Veniamo accolti da una cacofonia di suoni composta da strani strumenti simili a nacchere, voci urlanti e gli immancabili flauti degli incantatori di serpenti. La piazza è sovrastata da Bab el-Mansour, quella che è considerata come la porta più bella del Marocco. Decorata con eleganti maioliche di color verde ed incisioni in arabo. Una posta alla sommità delle due colonne in marmo recita queste parole: “Io sono la porta più bella del Marocco. Sono come la luna in cielo. Possesso e ricchezza sono scritti su di me“.
Bab el-Mansour
Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questo viaggio è che per esplorare le città occorre vagare senza meta ed è proprio quello che abbiamo fatto anche a Meknes immergendoci nei suoi Souk. Ed è così che, persi fra le sue vie, abbiamo scoperto alcune perle come la Medersa Bou Inania, cugina minore dell’omonima di Fes, e il mausoleo di Moulay Ismail, tomba del sultano.
Sicuramente Meknes meriterebbe più di poche ore per essere esplorata in tutti i suoi tesori ma resta comunque una meta ideale per una gita di un giorno da Fes.
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