Il lago di Carezza: fra leggenda e realtà

Noi lo avevamo inserito nelle cose da visitare nella nostra vacanza in Sudtirol ma potrebbe capitarvi di imbattervi nel lago di Carezza quasi senza volerlo. Percorrendo la strada statale 241, attraverso il passo Costalunga a circa 25 km da Bolzano, in mezzo al verde dei pini e degli abeti, eccolo lì, uno specchio d’acqua di un intenso verde smeraldo dalle sfumature blu sul quale si riflette il profilo del massiccio del Latemar e del gruppo del Catinaccio.

Il periodo migliore per ammirarlo è sicuramente quello primaverile-estivo quando il sole regala dei giochi di luce straordinari. In autunno, invece, grazie al fenomeno del foliage il lago di Carezza riflette l’arancione e il rosso delle foglie degli alberi circostanti. Per questo motivo è stato soprannominato in lingua ladina Lec de Ergobando” cioè “lago dell’arcobaleno“.

Contribuisce al suo nome anche una leggenda legata ad una ninfa che si dice abitasse queste acque:

“Ondina, questo il nome della ninfa, era bellissima e con il suo canto celestiale incantava tutti gli animali del bosco. Purtroppo il terribile stregone di Latemar si infatuò di lei al punto di volerla rapire e farla cantare solo per sé. Dopo vari tentativi andati in fumo lo stregone chiese aiuto alla strega del Masarè che gli consigliò di creare un arcobaleno che dal lago arrivasse fino ai monti dove egli abitava. Ondina, incuriosita dai meravigliosi colori, ne segui i passi e, proprio quando il tranello stava per compiersi, si accorse dell’inganno e si rigettò fra le acque del lago senza farsi più vedere. Lo stregone, al massimo dell’ira, cominciò a lanciare saette e sradicare alberi distruggendo anche l’arcobaleno da lui creato i cui frammenti caddero per sempre nel lago di Carezza.”

Una statua di Ondina giace proprio al centro del lago e, quando le acque si ritirano, è possibile anche vederla ad occhio nudo!

Sebbene dobbiamo ammettere che abbiamo trovato decisamente fuori luogo il parcheggio e la passerella con negozi che conduce alle rive è indubbio che il fascino più unico che raro di questo lago lo rende una fermata obbligatoria per chiunque si trovi in Trentino Alto Adige.

Attenti a non rimanerne abbagliati!

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