I nostri 4 giorni a Barcellona (parte 2)

Riprendiamo ciò che avevamo terminato con la parte 1 e riprendiamo il racconto dei nostri 4 giorni a Barcellona con la seconda parte.

Day 3: la sveglia del terzo giorno non suona e noi dormiamo agili fino alle 11.00.
Dopo una bella colazione-pranzo o brunch in un bar della metro ci dirigiamo verso Placa Espanya, oggi visitiamo il Montjuic!
Scesi dalla metro un lungo viale capeggiato da due torri ispirate al campanile di Venezia ci porta ai piedi del Museo Nacional d’Art de Catalunya, un bellissimo edificio eretto per l’Expo del 1929.

Davanti a esso la famosa fontana magica che attende solamente che scendano le tenebre per dare sfoggio di tutti i suoi colori.

Ci lasciamo il museo alle spalle e procediamo in salita verso il Montjuic, se volete c’è la funivia che vi porta direttamente al castello (11 euro solo andata;16.50 a/r) ma vi perdereste la bellezza del parco e di tutti i giardini che contiene.

Passiamo davanti alla Foundacio Mirò e dopo una ventina di minuti di cammino arriviamo al castello del Montjuic, eretto fra il XVII e il XVIII secolo per sorvegliare la città e come luogo di detenzione ed esecuzione dei prigionieri politici, adesso ci regala delle viste mozzafiato sul mare e sulla città di Barcellona.

Giriamo il castello in lungo e largo, agli angoli resistono ancora le torrette di guardia e degli enormi cannoni.
Molto interessante il video mostrato nelle salette interne del castello che mostrano la vicissitudine avvenute proprio qui, dall’assalto delle truppe napoleoniche alla repressione anarchista del generalissimo Franco.

Passiamo quasi due ore a zonzo fra castello e giardini quando decidiamo di volgere il nostro timone verso il Camp Nou.
Appena arrivati, nonostante la sera fosse in programma la partita Barcellona – Roma, realizziamo che qui il calcio non viene vissuto come in Italia ma è solo una grande festa.
Vi assicuro che, anche agli occhi di chi non segue il calcio, lo spettacolo che ho visto al Camp Nou non l’avevo mai visto da nessun altra parte.
Decine di stand dove poter fare attività gratuite, sia per bambini che per i più grandi (noi ci siamo fotografati con le coppe del triplete: Champions League, Coppa del Re e Liga).
A suggellare il tutto una banda di strumenti composta da ottoni, legni e percussioni che reinterpretano brani della musica popolare.Sfortunatamente il giorno di una partita non è possibile fare il tour del Camp Nou quindi con un panino ed una birra ci godiamo lo spettacolo di quello che è il “parco divertimenti” di uno dei club calcistici più importanti al mondo.

La sera, dopo un insalata leggera in un ristorantino sulla Rambla, costringo mia madre a tornare a casa Batllò.
Il motivo?
Di notte è ancora più bella che di giorno.

Esausti ce ne andiamo a riposo, purtroppo domani è già il giorno del rientro.

Day 4: ci svegliamo in tempo per il check out e passiamo le ultime ore ad acquistare un pò di souvenir per amici e parenti, io sono contrario a queste cose ma mia madre ha insistito molto.
Troviamo il tempo di visitare anche torre Agbar, alias il suppostone, prima di prendere l’Aerobus (5,90 euro) per recarci all’aeroporto El Prat dove con un volo Vueling torneremo a Pisa.Se cercate un modo più economico per raggiungere l’aeroporto vi consiglio l’autobus linea 46 con partenza da Placa Espanya che con soli 2.15 euro vi porterà direttamente al terminal 1.

Devo spezzare una lancia a favore di Vueling che, nonostante i problemi degli ultimi tempi, è partita in perfetto orario.

In conclusione devo ammettere che 4 giorni a Barcellona sono necessari per una prima infarinatura ma che necessita di molto più tempo per riuscire ad apprezzare tutto quello che ha da offrire. Spero di tornarci perché è una città che mi è rimasta nel cuore.
Da visitare obbligatoriamente almeno una volta nella vita.

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